I futuri visitatori dell’Italia meridionale potrebbero presto aggiungere l’esplorazione subacquea ai loro itinerari di vacanza. La recente scoperta di circa 40 relitti di navi al largo delle coste dell’isola di Lampedusa farà nascere nuove opportunità per il turismo subacqueo.
I relitti sono stati trovati tra le 20 e le 100 miglia al largo delle coste di Lampedusa, un’isola situata tra la Sicilia e la Tunisia. Le navi sommerse risalgono alla Seconda guerra mondiale e furono affondate come bersaglio di attacchi britannici. I sommozzatori hanno trovato una straordinaria quantità di oggetti sulle navi mercantili, tra cui forniture belliche come cannoni e bombe, nonché veicoli d’epoca come camion e carri armati. I media locali riferiscono che reperti come questi potrebbero fruttare centinaia di migliaia di euro ai collezionisti.
I sommozzatori sono riusciti anche a recuperare una campana di bronzo da una nave, scoperta a 76 metri di profondità. La nave in questione era il cargo Egadi, che trasportava posta e passeggeri intorno alle piccole isole situate al largo della costa occidentale della Sicilia. L’aviazione britannica silurò l’Egadi il 30 agosto 1941, a circa 50 km a nord-est di Lampedusa. L’affondamento causò 44 morti, mentre 65 sopravvissuti si salvarono su scialuppe di salvataggio.
Il team di ricercatori che ha effettuato la scoperta dei relitti lavorava al progetto da 15 anni. Per localizzare le navi, il team ha parlato con i pescatori locali che hanno notato grandi assembramenti di pesci attratti dall’habitat simile alla barriera corallina creato dalle navi affondate.
L’idea è ora quella di sviluppare un’attrazione turistica a partire dai relitti. Il ricercatore Mario Arena ha definito le navi affondate “beni culturali sommersi” che hanno il potenziale per creare un turismo subacqueo di successo come quello di Malta o della Croazia. Il primo passo è il recupero delle reti da pesca rimaste impigliate nei relitti, un progetto attualmente in corso.
Ma c’è un altro problema prima che i relitti possano diventare un’attrazione turistica sottomarina. Arena ha spiegato ai media locali che le navi affondate hanno un “impatto ambientale” a causa delle migliaia di tonnellate di esplosivi a bordo che rilasciano agenti chimici. Il team sta collaborando con un’università tedesca per analizzare i campioni e capire l’impatto sulla vita marina. Oltre agli esplosivi, ci sono anche grandi quantità di piombo, petrolio e carburante.
Se siete stranieri in visita in Italia, assicuratevi di controllare l’elenco dei visti e degli altri requisiti di viaggio sui siti ufficiali dell’ambasciata italiana e dei consolati del vostro Paese.